L'iperidrosi ascellare consiste nell’abbondante produzione di sudore da parte delle ghiandole sudoripare. Queste rispondono in maniera eccessiva agli stimoli provenienti dall’esterno e che stimolano la sudorazione in condizioni fisiologiche: il caldo e l’umidità, lo stress e l’ansia, l’attività fisica, le variazioni ormonali. La quantità di sudore prodotta è maggiore di quella necessaria per il mantenimento della temperatura corporea. Circa i 2/3 delle ghiandole sudoripare sono localizzate nelle mani. Ed è qui che si nota la manifestazione più frequente dell’iperidrosi, detta comunemente iperidrosi palmare, o iperidrosi alle mani. L'iperidrosi comporta spesso disagio sociale nel soggetto che ne soffre. Il trattamento proposto per combattere tale disagio è l'uso di iniezioni di tossina botulinica/botox localmente e quindi in regione ascellare o al palmo delle mani.
Iperidrosi (sudorazione eccessiva)
Trattamento chirurgico In che cosa consiste il trattamento chirurgico per l’iperidrosi (sudorazione eccessiva)? La chirurgia rappresenta la terapia sicuramente più efficace e soprattutto definitiva per l’iperidrosi palmare, ascellare e facciale. Con l’avvento della chirurgia mini invasiva videotoracoscopica e, soprattutto, con l’affinarsi della tecnologia che permette accessi di pochi millimetri, le indicazioni sono sempre più frequenti, i risultati ottimi e il disconfort per il paziente minimo.
Le tecniche chirurgiche utilizzate per l’iperidrosi sono tre:
posizionamento di clips a chiudere il nervo simpatico toracico posizionamento di clips e sezione del nervo (simpaticotomia) asportazione del ganglio (gangliectomia-simpaticectomia). L’intervento, a prescindere dalla tecnica utilizzata, viene eseguito in anestesia generale, affrontato bilateralmente in un’unica seduta operatoria; la durata media è di circa 40 minuti. I risultati sono sovrapponibili, anche se con la gangliectomia si garantisce un minor rischio di recidive. L’intervento può essere eseguito in day surgery con la degenza di una sola notte postoperatoria. La sede del posizionamento della clips o della sezione del nervo simpatico varia in base al tipo dell’iperidrosi: T2 facciale,T3 palmare e T4 ascellare. Il decorso postoperatorio è buono e generalmente rapido, con un recupero immediato nelle prime 24 ore. Negli anni più recenti la tecnica chirurgica eseguendo una gangliectomia mirata e selettiva in base alla sede dell’iperidrosi (palmare, ascellare o facciale) ottenendo i medesimi risultati e riducendo gli eventuali effetti collaterali. Più recentemente con l’acquisizione di nuovi strumenti chirurgici di soli 3 mm è stato ulteriormente miniaturizzato l’intervento con minor disconfort e traumatismo per il paziente e miglioramento del risultato estetico.
Complicanze ed effetti collaterali del trattamento chirurgico per l’iperidrosi Le complicanze in mani esperte sono molto rare e di minima entità. La complicanza più temuta ma comunque rara è la sindrome di Horner: si tratta dall’abbassamento della palpebra superiore causata dalla lesione del ganglio stellato o I° ganglio toracico; il rischio è correlato all’esperienza del chirurgo e nei centri meglio accreditati su questo tipo di chirurgia è limitato allo 0.3 % dei casi operati. Per quanto riguarda gli effetti collaterali, il più frequente è la cosiddetta sudorazione compensatoria in altre parti del corpo dopo l’intervento, di solito al tronco e alle gambe. Si tratta di un aumento di sudorazione generalmente leggero, che tende ad attenuarsi gradualmente nel tempo. Una sudorazione compensatoria importante e fastidiosa si manifesta in modo significativo in circa il 5% dei casi, negli altri pazienti non si manifesta affatto oppure può essere presente in grado leggero. Negli anni più recenti con l’introduzione di un intervento mirato e limitato a una gangliectomia selettiva la percentuale di sudorazione compensatoria severa è stata ridotta al 2-3% dei casi.